sabato 9 luglio 2016

CARI ALLENATORI ALLENATE LA TECNICA NON LA TATTICA


Cari allenatori di Settore Giovanile, così non va.Si sente da più parti dire, proporre, voler cambiare. Tutto giusto, ma a mio avviso si perde di vista l'aspetto più importante. Al centro di questo variegato e a volte bizzarro mondo che è il calcio giovanile non ci sono le società, gli allenatori, un titolo da vincere: ci sono i ragazzi, quello che vivono questo sport come un sogno, quelli che nella maggior parte dei casi non arriveranno a calcare campi prestigiosi ma ai quali, in fondo, questo serve come scuola di vita. L'appello, oggi, lo riserviamo a tutti gli allenatori di Settore Giovanile, con i quali, spesso, non mi trovo d'accordo. Diceva un giorno un certo Vatta, non uno qualsiasi nel settore, che chi vuole fare l'allenatore di Settore Giovanile non dovrebbe mai guardare alla propria carriera, ai successi che otterrà, ma solo ed esclusivamente alla crescita, tecnica e morale, dei ragazzi che allena.
Troppo spesso, invece, soprattutto ultimamente vediamo, sentiamo e percepiamo allenatori che vedono il settore giovanile come il trampolino di lancio per chissà quale carriera, dove una salvezza conquistata con un punto in trasferta facendo le barricate ha più senso di far provare a giocare il pallone alla propria squadra. Partiamo da questo ed arriviamo ad un altro, determinante, punto.
Cari allenatori: allenate la tecnica, non la tattica.
Lo abbiamo già scritto lo scorso anno, lo abbiamo sentito dire ultimamente anche ad allenatori che qualcosa nel calcio l'hanno fatta. Si è perso di vista il punto, il centro di questo sport. Da più parti e sempre più spesso sentiamo invocare lo studio del 4-4-2 in fase di non possesso, di far posizionare i giocatori nelle linee di passaggio per interrompere le azioni, di diagonali fatte più o meno bene, di elastico, fuorigioco, aggressività.
Questo sport non è questo. Se fosse stato questo non avrebbe mai attirato ragazzi e appassionati, questo sport è un'altra cosa, è fantasia, dribbling, estro, tecnica, cose ormai dimenticate.
Vediamo, purtroppo, ogni settimana partite di settore giovanile dove la noia è la protagonista principale. In campo ventidue soldatini ad eseguire un compito, stringi, allarga, scarica, appoggia, non sentiamo più un allenatore invitare il proprio giocatore a puntare l'avversario, a provare, a dribblare, con la conseguenza di un appiattimento, verso il basso, di tutto questo movimento.
Se non vinciamo più a livello internazionale, se facciamo pessime figure, se non produciamo più campioni veri, ci siamo mai chiesti se tutto questo dipende anche da chi è una delle figure principali in questo sport, e che ultimamente ha pensato più a studiare tattica che ad insegnare calcio?
Un tempo gli allenamenti erano fatti di tiri, tecnica, muro, i campi in terra ma il pallone non si staccava dal piede, perchè se accadeva c'era il cambio già pronto, oggi non c'è campo che non abbiamo un'erba sintetica di ultimissima generazione, scarpini ultra tecnologici in grado anche di camminare da soli, poi però vediamo stop fatti con il pallone ad un metro, tiri a tratti imbarazzanti.
Cari allenatori, se possiamo darvi un consiglio, se volete accettarlo, vi invitiamo ad allenare la tecnica, non la tattica, create giocatori, non soldatini, perchè tutto quello che fate sul quel rettangolo lo dovete fare per loro, non per voi...
Alessandro Grandoni

FONTE: http://www.fuoriareaweb.it

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